mercoledì 15 aprile 2015

Aiuto i crolli, evviva i crolli!



Ci voleva il crollo di un pilone dell’autostrada Palermo-Catania, che ha diviso la Sicilia in due con tutti i danni che ne conseguono, per attirare l’attenzione dei mezzi di informazione sulla situazione delle infrastrutture siciliane.

Come ormai solita consuetudine tutta italiana, sia di chi deve fare informazione sia di chi deve prendere decisioni, il momento di “fare qualcosa” è sempre successivo al momento in cui succede qualcosa di grave e serio; e molto spesso non si agisce neanche arrivati a quel punto…

La situazione delle infrastrutture siciliane è chiara ed evidente a tutti; politici, giornalisti, tecnici, dirigenti, Anas, Ferrovie, sono a conoscenza da sempre che i cittadini siciliani si muovono su strade che, quando non sono interrotte, ricordano le guerre mondiali e su treni che impiegano più tempo di quanto non impiegassero all’inizio del ‘900. Eppure nulla si muove. 

Molti (tutti?) i comuni siciliani, hanno gravi problemi di collegamento non solo con i centri maggiori dell’isola, ma anche con i comuni più vicini; paesi in cui le strade sono interrotte da anni per frane, crolli e cedimenti strutturali, che rischiano di restare isolati ogni volta che dal cielo cade qualche goccia.

Tutto questo è chiaro da tempo; eppure nessuno negli anni ha avuto la decenza di lavorare sulla messa in sicurezza delle infrastrutture e sulla creazione di nuove strade e collegamenti; ci si è sempre fermati alle intenzioni espresse nelle campagne elettorali nelle quali tutti hanno promesso “mari e monti”, salvo poi dimenticarsene il giorno dopo.

E i cittadini siciliani, battaglieri come sempre (!), hanno sempre accettato il tutto, perché mai sia ribellarsi “che poi non si sa che può succedere”.

Come se non bastasse, all'assenza di progettualità e controllo del territorio, si aggiunge la disastrosa esecuzione di quei pochi lavori che, dopo decine di anni di progetti, cambiamenti, corruzione, ricorsi, appalti ecc., una volta eseguiti crollano dopo pochi giorni.

Negli ultimi anni sono tantissimi gli episodi accaduti e molti continueranno ad accaderne, in barba ad annunci, proclami, comunicati stampa e intenzioni.

Se mai i cittadini si ribelleranno (sul serio, non su facebook!), tutta l’attenzione che l’ultimo crollo ha attirato sulla situazione strade (viva i crolli!) svanirà e come sempre nessun lavoro sarà fatto, si spenderanno soldi a palate in progetti fantascientifici e irrealizzabili, e tutti i siciliani ci riabitueremo alla situazione, fino alla prossima puntata (aiuto i crolli!).

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