lunedì 13 aprile 2015

Il paese dei Corrotti

Perché siamo sempre più il paese dei corrotti?

Prendo spunto, per la scrittura di questo articolo, da una notizia apparsa sull’ansa poco fa dal titolo: “Corruzione, arrestato maresciallo GdF”.

La domanda mi sorge spontanea: perché non si riesce ad eliminare questo cancro, tale è la corruzione, che da anni è entrato nel corpo di questo paese? Se anche chi, come la Gdf, (che per chi non lo avesse capito significa Guardia di Finanza) ha al suo interno gente facilmente corrotta e corruttibile, c’è speranza per questo paese?

Che cos'è la corruzione?

“La corruzione indica, in senso generico, la condotta di un soggetto che, in cambio di danaro oppure di altri utilità e/o vantaggi che non gli sono dovuti, agisce contro i propri doveri ed obblighi” (fonte Wikipedia)

La corruzione è un fenomeno ormai abitudinario e consolidato nel nostro paese; nel 2014, l’Italia è stata classificata come il primo paese d’Europa per tasso di corruzione, davanti a Bulgaria e Grecia, e sessantanovesimo nel mondo! E rispetto agli altri anni siamo in via di peggioramento.

D'altronde ce ne accorgiamo ogni giorno ascoltando i tg, che ci informano di arresti per corruzione di politici, imprenditori, dirigenti, magistrati, professionisti e chi più ne ha più ne metta. Insomma una malattia che colpisce ogni ambito della società, indifferentemente da appartenenze politiche, religiose o morali.

Ciò che maggiormente fa indignare è che il fenomeno della corruzione è talmente inserito all'interno dei meccanismi che regolano la società, che i cittadini ne sono ormai assuefatti. “La percezione della corruzione nelle istituzioni governative e locali in Italia sfiora il 90%, al top tra i paesi Ocse” (Repubblica.it), e la fiducia nelle istituzioni è di appena il 30%, come dire sappiamo che siamo un paese di corrotti e le cose non cambieranno mai.

Siamo messi talmente male che abbiamo dovuto istituire un’istituzione apposita che si occupa di combattere la corruzione, ovvero l’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC), che vista la situazione avrà una mole quasi infinita di lavoro.

Ma da cosa dipende la corruzione?

Secondo i principali studiosi del fenomeno, le cause sono imputabili alla mancanza di responsabilità civile e penale, ovvero al fatto che ci siano leggi poco rigide e, di conseguenza, pene poco esemplari.

Inoltre, la mancanza di un naturale senso civico, inteso come senso dello stato e delle istituzioni, sostituito da un più pragmatico senso del portafoglio (personale), rendono la corruzione estremamente diffusa.

Come si può combattere?

Visto che la situazione è disastrosa, occorrono misure drastiche per ridurre il problema. Ben venga l’Anac, così come le nuove leggi in materia. Secondo me si dovrebbe agire anche su altre direzioni come ad esempio l’aumento dei controlli, la certezza della pena e soprattutto un miglioramento della trasparenza e del senso civico.

E per trasparenza si intende la pubblicazione su internet di tutti gli atti riguardanti il settore pubblico con riferimento sia agli appalti, di cui dovrebbero essere pubblicati in tempo reale le varie offerte e i vari procedimenti attraverso i quali si arriva alla scelta del vincitore, sia alle singole spese di ogni P.A., arrivando a inserire nei documenti pubblicati il costo del singolo materiale e della singola prestazione.

È troppo? Io credo di no, perché sapere ad esempio quanto è stato pagato l’asfalto, il geometra o il muratore che ha eseguito un lavoro, permetterebbe a chiunque di poter confrontare questo costo con i prezzi “normali” ed eventualmente chiedere spiegazione delle motivazioni. A questo, si dovrebbe accompagnare la pubblicazione dei movimenti bancari relativi al lavoro in questione e la trasparenza è servita.

Infine, ma non meno importante, sviluppare il senso civico, di appartenenza ad una comunità, ad uno stato, fin da piccoli, con una selezione rigorosa di tutta la classe dirigente a partire dalla scuola elementare, consentirebbe di far crescere una classe dirigente più rigorosa e meno propensa ad essere corrotta.


E tu cosa ne pensi

Nessun commento:

Posta un commento