lunedì 27 aprile 2015

Un paese di ultras


Gli ultimi episodi di violenza avvenuti negli stadi italiani, impongono una riflessione seria: l'Italia è un paese di ultras?


L'elenco di quanto successo si fa ogni settimana più lungo:

- devastazione a Varese;
- aggressione degli ultras a Cagliari e Bergamo;
- bomba carta a Torino;
- aggressione verbale al presidente della Roma...

solo nell'ultimo periodo, senza dimenticare le decine di episodi avvenuti nei mesi e anni addietro.

Come avviene in ogni situazione in Italia, le reazioni post episodio sono tutte di condanna, salvo poi evitare di fare qualcosa di concreto per scongiurare il fenomeno.

E' evidente che esiste un problema culturale di fondo: in Italia si vede lo stadio e il calcio come momento di sfogo in cui ricercare sempre lo scontro sia verbale che (molto spesso) fisico con il tifoso avversario.

Basti pensare alle liti che spesso avvengono tra genitori nelle partitelle dei bambini...

In più, il fatto che tutte le tifoserie abbiano rapporti privilegiati con le società e che, addirittura, siano divise da appartenenze politiche (oltre che territoriali) rende l'idea dell'assurdità della cosa e del grado di importanza che quello che dovrebbe essere un gioco, riveste nell'immaginario collettivo.


E' bene che si inizi a reprimere sul serio il fenomeno ultras e bisogna farlo partendo da fuori dallo stadio, punendo cioè coloro i quali all'interno delle società intrattengono rapporti con questi ultras pseudo-tifosi.

Bisognerebbe inasprire ancor più le pene aggiungendo al divieto di entrata allo stadio per un certo periodo (daspo) reati di carattere penale, prevedendo carcere e multe salate a chi si rende protagonista di episodi di violenza dentro e fuori gli stadi.

Facendo un esempio, le immagini del derby di Torino permettono chiaramente di individuare i responsabili delle violenze; utilizzarle per dare punizioni esemplari ai protagonisti.

Potenziare i controlli all'entrata e all'interno dello stadio, vista la quantità di materiale (petardi, bastoni, ecc.) che continua ad entrare.

Tutto quanto visto deve necessariamente essere accompagnato dal miglioramento della cultura sportiva, incentivando l'attività sportiva tra i ragazzi e l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole.

Solo così si tornerà a vedere il calcio come uno sport e lo stadio come un luogo di divertimento in cui passare tranquillamente una giornata.

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